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MILANO – Contro il cancro pu? vincere il connubio fra terapie intelligenti e terapie tradizionali. Le nuove idee della ricerca sono applicabili da subito, se integrate alla cura, se i giovani scienziati affiancano i medici esperti in sala operatoria, negli ambulatori e nel trattamento quotidiano del malato. E? questo il significato della Giornata Nazionale per la Ricerca sul Cancro 2008, intitolata ?Il valore dell’esperienza, il bisogno dell’innovazione?. Nell?oncologia moderna convivono parallelamente due approcci: quello tradizionale, che ha intenti ?demolitivi? (contro la cellula tumorale non c’? altro da fare che distruggerla), e quello ?intelligente?, che ha intenti ?riparatori? (la cellula tumorale non deve necessariamente essere distrutta, ma pu? essere neutralizzata, intervenendo selettivamente sui geni che ne regolano il funzionamento). Ogni giorno medici e ricercatori cercano una sintesi fra queste due concezioni ed ? dall’integrazione tra esperienza ed innovazione, tra saggezza dei più anziani e creativit? dei più giovani, tra cure tradizionali e sperimentazioni coraggiose, tra conoscenza globale della persona malata e informazione specifica sui suoi geni alterati, che nascono nuove cure più efficaci. E’ fondamentale che questo principio sia compreso. Quando quasi un decennio fa (nel 2000) fu decodificato il Dna, la sconfitta del cancro ? sembrata d’un tratto più vicina e sulla genetica si sono concentrate le aspettative dei malati e, in parte, anche dei medici. Presi da un sincero entusiasmo per quella che ? stata una delle più grandi rivoluzioni scientifiche della storia dell?uomo, noi ricercatori abbiamo annunciato al mondo l?inizio dell?era della genomica e le sue ricadute. Ancora oggi siamo convinti che l?applicazione delle conoscenze genetiche sconfigger? il cancro, ma sappiamo che si tratta di un processo graduale e complesso (oltre che estremamente costoso) che avverr? per lunghe tappe. E? vero che i farmaci intelligenti (quelli che, sfruttando la conoscenza del Dna, agiscono sui geni o le proteine alterate all?interno della cellula tumorale per ripristinarne le funzioni biologiche normali) tardano ad arrivare, ma alcune molecole – come l?Iressa e il Glivec o l?Herceptin – sono gi? utilizzate nella cura di alcuni tipi di tumore in tutto il mondo. In Italia sono disponibili e rimborsabili il Tarceva per il trattamento del tumore polmonare non a piccole cellule, il Cetuximab nel trattamento dei tumori del colon, il Nexavar (nel trattamento del carcinoma del fegato e dei tumori renali, il Sutent nel trattamento dei tumori renali e dei sarcomi gastrointestinali, nel trattamento dei tumori del colon, mammella, polmone e in combinazione con interferone nel trattamento dei tumori del rene. Alcuni farmaci interferiscono direttamente con un meccanismo cellulare vitale per il tumore, ma esclusivamente per il tumore, mentre altri vengono attivati quando sono agganciati a cellule-bersaglio. Alcune terapie sfruttano i recettori delle cellule tumorali, mentre altre gli anticorpi monoclonali, che, prodotti con le tecniche dell?ingegneria genetica, hanno le stesse propriet? degli anticorpi prodotti dal sistema immunitario. Queste nuove cure spesso sono associate a quelle tradizionali (? così ad esempio per il Cetuximab e l?Avastin) e inoltre migliorano, ma non rendono obsoleti, alcuni successi della ricerca che potremmo definire ?pre-genomica?. E? un successo anche la chirurgia radioguidata e robotizzata, che ha aperto le porte a interventi chirurgici che rispettano il corpo e la qualit? di vita della persona. Lo ?, poi, la ricerca virologica: conosciamo gi? il legame fra virus e tumori e disponiamo del primo vaccino anticancro per proteggere le nuove generazioni dal tumore del collo dell?utero. La ricerca immunologica, inoltre, sta studiando come stimolare il sistema immunitario, perché riconosca e combatta le cellule tumorali, proprio come fa con i virus, i batteri e le infezioni da cui siamo sistematicamente attaccati. Con la chemioterapia tradizionale, inoltre, continuiamo a combattere le leucemie, i linfomi, molti tumori infantili e tipici dei più giovani, come quello del testicolo. Funzionano anche le cure ormonali per i tumori della mammella e della prostata. Esiste, infine, un terzo filone di ricerca che ? quello che utilizza la genetica per migliorare le cure tradizionali, rendendole più efficaci. E? di pochi mesi l?annuncio, da parte dell?Istituto europeo di Oncologia, degli ottimi risultati dei farmaci antiangiogenetici in combinazione con alcuni chemioterapici tradizionali. Non ? un caso che l?autore dello studio sia un giovane ricercatore. Il ?bisogno di innovazione?, proclamato dalla Giornata dell?Airc, esprime la necessit? per la scienza di ascoltare la voce della creativit?, che esiste, fortissima, anche nella ricerca, e che soltanto le menti più giovani possono offrire. Incontri in tutta Italia ?Il valore dell?esperienza. Il bisogno dell?innovazione?: ? il titolo degli eventi organizzati dall?Airc – l?Associazione italiana per la ricerca sul cancro – dal 7 al 9 novembre. Si comincia venerdì 7 con la tradizionale cerimonia al Quirinale, con il presidente della Repubblica e un gruppo selezionato di scienziati, e si continuer? sabato con una ventina di ?Incontri con i ricercatori?, organizzati in contemporanea in tutta Italia e rivolti ai ragazzi dell?ultimo biennio delle scuole superiori e dell?Universit?. Interverranno ricercatori affermati, che parleranno del valore dell?esperienza e dell?importanza di trasferirla ai giovani, e ricercatori ?junior?, che enfatizzeranno il ruolo dell?innovazione e della creativit? personale. Domenica 9, infine, la giornata sar? dedicata alla raccolta dei fondi attraverso una serie di trasmissioni radio e tv della Rai.Tutte le informazioni sono disponibili sul sito dell’Airc: www.airc.it. (Umberto Veronesi)

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