Arriva la Scrambler therapy, antidolore made in Lazio

ROMA – Contro il dolore cronico, di tipo neuropatico o conseguenza di tumori in fase avanzata, arriva la Scrambler Therapy, tecnologia ‘made in Lazio’. Un sistema di neuroni artificiali, attraverso semplici elettrodi di superficie, trasmette al sistema nervoso l’informazione ‘nessun dolore’, sopprimendolo immediatamente. Due prototipi del sistema, brevettato da Giuseppe Marineo, ricercatore poi diventato titolare della Delta R&D, e’ stato donato all’Istituto romagnolo per la cura e lo studio dei tumori a Forli’, dove viene inaugurato oggi, e all’ospedale San Filippo Neri di Roma, dove a breve ci sara’ il taglio del nastro. Si possono trattare con la Scrambler Therapy -sperimentata, fra gli altri centri, all’universita’ Tor Vergata di Roma- anche le forme di dolore su cui non hanno effetto le terapie usate normalmente, compresa la morfina. L’effetto analgesico e’ immediato, gia’ con la prima seduta. Nei trattamenti successivi il dolore perde intensita’, fino a scomparire. Il brevetto, depositato per la prima volta dal ricercatore nel marzo del ’98 e poi rimasto nel cassetto per quasi nove anni per mancanza di investitori, e’ diventato applicazione pratica grazie a Pharma Finance, dove e’ stato presentato nel 2007. L’iniziativa della Regione e di Sviluppo Lazio, del resto, nasce proprio per facilitare l’incontro tra chi ha idee e progetti e chi puo’ realizzarli, con l’obiettivo di far restare in patria i cervelli laziali, che cosi’ non sono costretti a cercare fondi e opportunita’ all’estero. "E’ un esempio di istituzione pubblica -sottolinea Gianluca Lo Presti, direttore generale di
Sviluppo Lazio, all’ADNKRONOS SALUTE- che svolge il suo ruolo, sostenere chi ha progetti validi mettendoli in contatto, grazie a iniziative come Pharma Finance, con investitori italiani, europei e americani". Cosi’, racconta Lo Presti, "Marineo ha finalmente trovato chi ha scommesso sul suo progetto e ha messo i fondi. Poi e’ arrivata l’azienda che in 5 mesi ha prodotto il macchinario". La Scrambler Therapy e’ arrivata alla produzione, in una versione al momento destinata agli ospedali, grazie a una triangolazione di investimenti fra Delta R&D, un fondo di investimento Usa (Cct) che privilegia le tecnologie davvero innovative e la Daeyang E&C in Corea del Sud. Per una volta a muoversi, e ad arrivare in Italia, sono stati i fondi, non il ricercatore costretto a tentare la sorte all’estero. "Il brevetto e il ricercatore -afferma Lo Presti- restano nel Lazio, dove quest’ultimo potra’ continuare a ‘produrre’ idee innovative". E sempre nel Lazio, anticipa, si sta cercando l’azienda a cui affidare la distribuzione del macchinario per tutto il mercato europeo". L’apparecchiatura costera’ all’ospedale circa 20-25 mila euro. Anche Giancarlo Elia Valori, presidente di Sviluppo Lazio, esprime la sua "soddisfazione" per la donazione dei primi prototipi della ‘Scrambler Therapy’ all’Irst di Forli’ e al San Filippo Neri di Roma. "Questo risultato – commenta- e’ scaturito dalla forza del convegno internazionale Pharma Finance, che ha consentito di tradurre in opportunita’ commerciali alcune ‘eccellenze’ del biotech laziale, facendo emergere dal sommerso brevetti tecnologici di notevole interesse che, per tanto tempo, erano finiti nel dimenticatoio. Tra questi, appunto, il rivoluzionario dispositivo medico anti-dolore", afferma Valori. E con un pizzico d’orgoglio aggiunge: "Pharma Finance si e’ dimostrato un progetto vincente non solo per il futuro di Lazio-biotech e della ricerca nazionale, ma anche uno stimolo per rilanciare l’indotto economico-produttivo".

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