Autotrapianti per ricostruire seno dopo malattia

ROMA – La ricostruzione del seno con tessuti
autologhi e’ oggi la tecnica che offre alle donne operate per
un tumore mammario i risultati piu’ naturali, in termini
estetici, e senza le complicanze, anche serie, derivate
dall’uso delle protesi. Di questo argomento e dei risultati
ottenuti con la nuova tecnica, si discutera’ in occasione di
una conferenza stampa dal titolo “Con tutta me stessa?la
ricostruzione del seno con tessuti autologhi” che si terra’ il
prossimo il 13 gennaio presso il ministero della Salute,
Lungotevere Ripa 1, sala auditorium alle ore 10:30, con la
partecipazione della sottosegretario on. Francesca Martini, del
prof Hans Holmstrom, pioniere delle tecniche con tessuti
autologhi, gia’ direttore del dipartimento di chirurgia
plastica ricostruttiva del University Hospital di Goteborg
(Svezia), e Moustapha Hamdi, professore di chirurgia plastica e
ricostruttiva al Gent University Hospital (Belgio). Con 250
ricostruzioni del seno con il tessuto prelevato dal basso
addome della stessa paziente, l’equipe del prof. Fabio
Santanelli, titolare della cattedra di chirurgia plastica della
II facolta’ di Medicina e psicologia dell’Universita’ la
Sapienza di Roma, si conferma il team chirurgico con la
maggiore esperienza in Italia di interventi con questa tecnica,
piu’ precisamente nota come “ricostruzione con lembo Diep”.
“Dall’avvio della Breast unit all’ospedale sant’Andrea di Roma
nel marzo 2004 abbiamo avuto una costante crescita di richieste
di questo intervento, completando gia’ dal secondo anno la
disponibilita’ data dall’ospedale di un intervento a settimana”
dice il prof. Fabio Santanelli, che per primo ha eseguito
questa tecnica in Italia nel 1998, e poi con continuita’ nella
Breast Unit del nosocomio romano. Si tratta, in parole fin
troppo semplici, di una “addominoplastica” ad uso della
ricostruzione del seno: un lembo di tessuto cutaneo e grasso
dell’addome viene trasferito sul petto a ricomporre la mammella
persa. “Le ricostruzioni con tessuti autologhi, e in
particolare tra questi quella con il lembo Diep, rappresentano
il “golden standard” della ricostruzione del seno, e offrono a
una donna che ha dovuto affrontare un’operazione radicale la
possibilita’ di riavere una coppa della mammella quanto piu’
possibile simile a quella naturale, per consistenza al tatto,
calore e comportamento in movimento. Addirittura – aggiunge il
responsabile dell’unita’ operativa di chirurgia plastica del
sant’Andrea – il seno cosi’ ricostruito ingrassa e dimagrisce
con il resto del corpo della signora, e affronta i normali
processi dovuti al trascorrere del tempo, senza quindi
evidenziare una marcata differenza con l’altro seno”. Il tumore
della mammella e’ la neoplasia piu’ frequente nel sesso
femminile e costituisce attualmente quasi il 30% di tutte le
diagnosi tumorali. Ogni anno in Italia sono diagnosticati circa
38.000 nuovi casi (dati min. salute 2010); per molte di queste
donne si prospetta la necessita’ di un intervento di
asportazione del seno, e la ricostruzione con tessuti
autologhi, ancora non sufficientemente conosciuta dalle dirette
interessate, potrebbe essere la risposta che cercavano. Altro
aspetto positivo della ricostruzione con lembo Diep e’ che
nella grande maggioranza dei casi si puo’ eseguire nello stesso
momento operatorio dell’intervento di asportazione della
mammella malata. “Cosi’ la paziente entra ed esce dalla sala
operatoria comunque con entrambi i seni, con l’effetto di
alleviare notevolmente la sensazione di perdita dovuta a una
mastectomia. Evitando lo stress di vedersi per mesi senza seno,
in attesa del tempo necessario per poi inserire una protesi”.
La ricostruzione con lembo Diep pr e il nome dai vasi
sanguigni “perforanti” (deep inferior epigastric perforator)
fondamentali per trapiantare il tessuto e collegarlo ai vasi
sanguigni del torace, che ne proseguiranno la normale
ossigenazione. A differenza delle tecniche precedenti dello
stesso genere che usavano fasce muscolari dell’addome, con
frequenti rischi di laparocele, la tecnica con il Diep
risparmia la parete muscolare e la sua innervazione. Nella
conferenza stampa sara’ presentato il sito internet
www.diepflap.it, uno strumento diretto e semplice per far
conoscere l’esistenza delle tecniche chirurgiche ricostruttive
con tessuti autologhi insieme alle altre tecniche oggi messe a
disposizione dalla scienza medica, per dare a ogni donna
coinvolta dal problema un’informazione completa e un’ulteriore
opzione di scelta sul proprio corpo. Con l’occasione sara’
comunicato l’avvio del II workshop internazionale di
ricostruzione del seno, che si svolgera’ il 14 e 15 gennaio
p.v. presso la sede all’Eur del ministero della Salute.

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