Cartelle cliniche la giungla dei prezzi. Per una copia anche due anni di attesa

ROMA – Ricovero, dimissioni. E poi la richiesta della cartella clinica compresa di diagnosi, terapia, esiti degli esami. La legge, ? del 1990, dice che il paziente, dal momento della richiesta, non dovrebbe aspettare più di 30 giorni. Nella realt?, sono pochi gli ospedali i virtuosi che rispettano questi tempi. Pochissimi arrivano a consegnare i documenti in due settimane. La differenza non ? tra regione e regione ma tra Asl e Asl. In Campania come in Sicilia e nel Lazio si supera tranquillamente il mese, in alcune province (una ? Alessandria) non fanno aspettare più di dieci giorni. In alcune città del Sud si ? arrivati a due anni d?attesa. Roma riesce a presentare un panorama diverso da quartiere a quartiere. Dietro alla richiesta di una cartella ci sono mille motivi privati. Non ultimo quello di voler consultare altri medici. D?altronde, in quei fogli, c?? la nostra storia, c?? quello che ci hanno fatto, c?? un diritto sancito da una legge della pubblica amministrazione.
Roma rappresenta un ?buon? esempio di inefficienza: ai policlinici universitari Gemelli e Tor Vergata si aspettano dai 50 giorni agli oltre due mesi. Gli altri ospedali consegnano le cartelle mediamente entro i 40-45 giorni. Di cartella clinica elettronica (quasi) non se ne parla. La lentezza, incredibile, si deve spesso al tempo che un impiegato ci mette per fotocopiare i fogli. S?, unire tutti i fogli delle diverse tappe che il paziente ha fatto in ospedale e poi, come si fa da oltre trent?anni, fotocopiare. La cartella clinica nel computer non solo accelererebbe la consegna ma, e qui ? l?altro paradosso, la copia costerebbe molto meno al paziente. ?Gi? – confermano a Cittadinanzattiva-Tribunale del malato – gli ospedali informatizzati hanno tariffe più basse di quelli che fanno ancora tutto a mano. L?8[%] delle denunce che annualmente riceviamo riguarda proprio la difficolt? ad accedere alla documentazione clinica?. E veniamo al tariffario. Prezzi diversi da Asl a Asl ma non solo: c?? quella che fa pagare secondo il numero dei fogli della cartella (all?Istituto tumori di Genova, per esempio, da uno a 20 sono 5 euro se si superano i 50 si arriva a 36), quella che divide per tipo di documento (a Tor Vergata la copia cartacea della degenza ordinaria costa 20 euro, quella del pronto soccorso 5 euro, la terapia intensiva 30 euro), quella che fa tariffa unica (10 euro per tutti al Cardarelli di Napoli) quella che manda a casa con poca spesa (la Asl2 dell?Umbria dove si devono poco più di 10 euro per ogni cartella, circa 18 per il recapito a domicilio e 10 per la riproduzione degli esami radiologici). Eppure, la legge prevede che i costi debbano essere subordinati alle spese di sola riproduzione. Eppure, per i ricoveri, le analisi, gli interventi e le terapie il servizio sanitario nazionale rimborsa le stesse cifre a tutte le Asl. Perch? il cittadino, invece, deve pagare cifre così differenti?
di Carla Massi

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