Chirurgia: protesi intelligenti contro cancro alle ossa, a Milano primo intervento al Gaetano Pini su 12enne con osteosarcoma, “cresce” insieme al paziente

MILANO – Una protesi femorale ‘intelligente’ che puo’ ‘crescere’ insieme al paziente, allungandosi con gli stessi tempi e le stesse misure della gamba sana. A impiantarla per la prima volta in Italia sono stati i medici dell’Istituto ortopedico Gaetano Pini di Milano, su un bimbo di 12 anni malato di osteosarcoma: un tumore maligno delle ossa che secondo l’Aisos (Associazione italiana per lo studio dell’osteosarcoma) colpisce ogni anno 60 piccoli della penisola, e’ due volte piu’ frequente nel sesso maschile e nel 60[%] dei casi insorge nei primi 20 anni di vita.
L’intervento – eseguito il 26 aprile, ma annunciato oggi dall’ospedale – e’ stato condotto dall’equipe chirurgica-oncologica coordinata da Sergio Mapelli. Il paziente, "italiano e gia’ in cura al Gaetano Pini, dove era stato precedentemente trattato con chemioterapia", spiega Mapelli all’ADNKRONOS SALUTE, e’ stato sottoposto a resezione del femore distale e dell’articolazione del ginocchio, seguita da impianto di protesi. "La novita’ assoluta della nostra operazione – sottolinea l’esperto – sta proprio nel tipo di protesi utilizzata".
Contrariamente alle protesi allungabili meccaniche usate finora, che richiedevano ripetuti interventi e revisioni chirurgiche con rischi infettivi, dolore e disagi, la nuova protesi cresce senza la necessita’ di ulteriori operazioni. Prodotta su misura per il malato e costata all’ospedale circa 30 mila euro, la protesi e’ europea.
La protesi si chiama ‘Mutas’ (modello ‘Xpand’) e "funziona attraverso un meccanismo elettromagnetico comandato dall’esterno, grazie a un sensore impiantato sotto la cute del paziente. In pratica – precisa Mapelli – in base alla crescita del bimbo, che seguiremo costantemente secondo un programma di controlli ravvicinati, ‘ordineremo’ alla protesi di allungarsi come la gamba sana". Ogni impulso ‘inviato’ al sensore che comanda la protesi, riferisce il Gaetano Pini, determina allungamenti di 0,03 millimetri. In questo modo sara’ possibile regolare con grande precisione e progressione la crescita dell’osso interessato, evitando un’ipometria (diversa lunghezza fra un arto e l’altro) prevedibile in circa 6 centimetri.
L’intervento "e’ durato 5 ore ed e’ pienamente riuscito – assicura Mapelli – Per ora il bambino resta ricoverato sotto osservazione. Sta bene e confidiamo che questa operazione possa rivelarsi risolutiva, ma l’osteosarcoma e’ un tumore aggressivo e per decretare la completa guarigione bisognera’ aspettare un minimo di 5 anni". L’operazione e’ stata possibile grazie a un investimento autorizzato dall’amministrazione ospedaliera. Ed esprime soddisfazione per il traguardo raggiunto anche il direttore sanitario, Nunzio Buccino.
"Si tratta di un grande passo avanti nella chirurgia dell’osteosarcoma", commenta. Ogni anno afferiscono al Gaetano Pini "una trentina di pazienti con questa patologia", stima. Ma la nuova protesi, evidenzia Mapelli, "potrebbe trovare applicazioni anche in altri campi. Per esempio negli interventi chirurgici di allungamento degli arti", conclude.

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