Chiuse sale chemio Marsala; otto indagati

MARSALA (TRAPANI) – ?Non siamo intervenuti per bloccare le cure prestate agli ammalati di tumore, ma per tutelare la salute degli stessi pazienti e del personale medico e paramedico?. Lo ha detto il procuratore di Marsala Antonino Silvio Sciuto nel corso della conferenza stampa tenuta per
spiegare i motivi del sequestro preventivo, eseguito ieri dalla Guardia di finanza, dell?ambulatorio oncologico dell?ospedale San Biagio di Marsala. L?indagine, che ha portato all?emissione di otto avvisi di garanzia nei confronti di medici e primari a vario titolo accusati di abuso d?ufficio, peculato, truffa, detenzione di medicinali scaduti, oltre che di illeciti sanzionati da leggi speciali quali la normativa sulla sicurezza del lavoro, era cominciata dopo una segnalazione relativa ad un ambulatorio medico privato nel quale, in assenza di condizioni igieniche minime, un chirurgo dello stesso ospedale marsalese eseguiva piccoli interventi e prestava cure in regime di convenzione con l?Ausl. ?Tutto si svolgeva – ha detto Sciuto – nella piu? completa e assoluta illegalita??. Nell?ambulatorio, infatti, da alcuni anni, venivano prestate cure chemioterapiche, senza che l?Ausl 9 di Trapani le avesse autorizzate. E a prestarle era personale medico e paramedico non abilitato. Le Fiamme Gialle hanno, inoltre, rilevato carenze igieniche e assenza delle misure previste dalle leggi in materia di sicurezza sul lavoro.

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