Cura dei tumori, al via i primi testi di adroterapia

Il 31 maggio scorso, alle 23.50, il sincrotrone (acceleratore di particelle circolare e ciclico) del Centro azionale di Adroterapia Oncologica (CNAO) di Pavia ha sparato con successo il suo primo fascio non terapeutico di ioni elio: ? così iniziata anche in Italia l?era della dell’adroterapia per la cura di alcuni tumori, che prevede tra circa un anno l?avvio dei primi test clinici.
L?adroterapia ? una particolare forma di radioterapia che non utilizza i raggi X ma fasci di adroni, particelle pesanti del nucleo come i protoni e diversi tipi di ioni, in particolare gli ioni carbonio. Queste particelle sono caratterizzate da un?elevata attivit? biologica capace di spezzare il DNA delle cellule malate con una forza 3-4 volte maggiore rispetto agli altri ioni, il che le rende idonee a trattare anche i casi resistenti ad altri interventi. Inoltre sono in grado di colpire in modo molto preciso e mirato il bersaglio, evitando quindi di intaccare i tessuti sani. Al contrario dei raggi X tradizionali, infine, i protoni e gli ioni carbonio non bloccano la crescita dell?organismo e questo potrebbe permettere la loro applicazione anche nel campo dell?oncologia pediatrica.
L?adroterapia verr? utilizzata in particolare per i tumori testa ? collo, cio? quelli dell?encefalo e della base cranica, ma anche per tumori epatici, dei polmoni, sarcomi e melanomi maligni delle mucose, come il melanoma dell?uvea. Nel mondo sono oltre 10.000 le persone trattate, di cui circa 250 italiani costretti fino a oggi a recarsi all?estero per poter usufruire delle cure più adeguate.
Il CNAO di Pavia ? la prima struttura ospedaliera in Italia espressamente dedicata alla cura dei tumori mediante adroterapia. Nel mondo lo precedono solo Chiba (Giappone) e Heidelberg (Germania), gi? operativi, mentre in fase di progettazione sono Lione (Francia) e  Vienna (Austria).

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