Influenza A: parte fase 2 vaccinazione, chi ne ha diritto

ROMA – Nei prossimi giorni partira’ la cosidetta fase due della vaccinazione, dopo la prima che ha riguardato il personale dei servizi essenziali come i medici. L’Italia ha in programma di vaccinare contro l’influenza A il 40% della popolazione in modo progressivo entro i primi mesi del 2010, con l’obiettivo di evitare altre ondate epidemiche da virus A(H1N1) nelle stagioni influenzali successive. In base all’ordinanza firmata dal vice ministro Ferruccio Fazio il 30 settembre, vengono individuate in dettaglio le categorie di persone a cui sara’ offerta la vaccinazione. Dopo il personale sanitario e socio-sanitario saranno ora vaccinati: – le donne al secondo o terzo trimestre di gravidanza; quelle che hanno partorito da meno di 6 mesi o chi assiste un bambino – i portatori di almeno una delle patologie sotto indicate e i soggetti con meno di 24 mesi nati gravemente pretermine – bambini con piu’ di 6 mesi che frequentano l’asilo nido – minori che vivono in comunita’ o istituzionalizzati – persone tra 6 mesi e 17 anni, non incluse nei precedenti punti, in base agli aggiornamenti dell’Emea – persone tra i 18 e 27 anni, non incluse nei precedenti punti Con l’Ordinanza 20 ottobre 2009, il Ministero ha disposto che, oltre alle categorie sopra indicate, vengano vaccinate prioritariamente per l’influenza pandemica anche: – le persone tra 6 mesi e 17 anni ‘a rischio’ e i bimbi tra 6 e 24 mesi nati pretermine – adulti con meno di 65 anni a rischio.?Sono considerate persone ‘a rischio’ quelle affette da almeno una delle seguenti patologie:- malattie croniche dell’apparato respiratorio, inclusa asma, displasia broncopolmonare, fibrosi cistica e Bpco; patologie associate ad un aumentato rischio di aspirazione delle secrezioni respiratorie; – malattie dell’apparato cardiocircolatorio, comprese le cardiopatie congenite ed acquisite; – diabete mellito e altre malattie metaboliche; – malattie renali con insufficienza renale; malattie degli organi emopoietici ed emoglobinopatie; – neoplasie; gravi epatopatie e cirrosi epatica;
– malattie congenite ed acquisite con scarsa produzione di anticorpi; immunosoppressione indotta da farmaci o da HIV; – malattie infiammatorie croniche e sindromi da malassorbimento intestinale; – obesita’ con Indice di massa corporea (Bmi) maggiore di 30 e gravi patologie concomitanti; – condizione di contatto stretto di soggetti ad alto rischio che non possono essere vaccinati.

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