L’Associazione Peter Pan e il Reparto di Ematologia IME del Policlinico di Tor Vergata insieme per i bambini talassemici provenienti da paesi in difficoltà.

L’Associazione Peter Pan ha avviato un progetto di collaborazione con il Reparto di Ematologia IME del Policlinico di Tor Vergata, diretto dal Prof. Lucarelli, in cui vengono curati bambini talassemici provenienti da paesi in difficoltà.
I volontari di Peter Pan con cadenza regolare porteranno gioco e animazione nelle stanze del reparto, cercando di alleviare con la loro gioiosa presenza il duro periodo delle terapie.
 
Riportiamo la testimonianza del Prof. Montuoro, in occasione del

primo incontro con i volontari dell’Associazione Peter Pan presso l’Istituto Mediterraneo di Ematologia all’Università di Tor Vergata il 13 marzo 2007.

 

Una stanza piena di umanità diversa ma resa unita dallo stesso dolore e dallo stesso desiderio. La voglia di rivivere. Vestono abiti dimessi ma dignitosi. Sono uomini, donne e bambini dell’Egitto, Libano, Iraq, Pakistan, Maldive, Palestina.

I volti dei grandi segnati dalla fatica, dal disagio, dalla povertà, dalla paura, dalla dignità. Tutto spiega il loro approccio ruvido ed i loro impacciati movimenti. Quello che sta per accadere sembra metterli a disagio, non sanno cosa fare, tengono le mani intrecciate o appoggiate sui fianchi e in silenzio guardano intorno a ciò che sta per rivelarsi, ma subito dopo volgono lo sguardo apprensivo verso il loro piccolo.

I bimbi, quasi a non capire perché tutti costretti entro una stanza, si interrogano a vicenda con i grandi occhi stupiti. Perché tutta quella gente? Per cosa? Che stava accadendo? E loro? E le regole? E tutto il resto?

Il dottore mi ha detto che non posso uscire dalla stanza! Il dottore mi ha detto che devo mangiare solo riso in bianco e petto di pollo lesso! Il dottore mi ha detto che devo tenere sempre la mascherina! Il dottore mi ha detto….il dottore mi ha detto…

Questo dottore, questi dottori erano là anch’essi. Curiosità? Novità? I dottori ridono o sorridono? Oppure sono sempre seri anche quando dormono? I dottori sorridono con una smorfia della bocca o sorridono con gli occhi? I dottori piangono? I dottori ballano? I dottori sono buffi?

E Simona, Silvia, Daniela, Michela, Sara, Hanan, Ilaria, Sara, Katia e altre ancora. Tutte le ragazze che offrono la loro giovinezza alla più bella missione del creato: aiutare i sofferenti. Anche loro lì, in quella stanza vuota delle cose e piena della più bella umanità.

Poi dopo……Boooommmmm! Esplosione pirotecnica! Prima piano, piano ma poi sempre più i ritmi della comunicazione ludica accelerano e vincono il silenzio e la fissità dei corpi. Esplodono i colori, i canti, i giochi, le grida. Tutto ciò non risparmia nessuno, in quella stanza vuota delle cose.

Le ragazze di Peter Pan riescono a coinvolgere tutti, ma proprio tutti. Che meraviglia!

Cadono le rugosità dai volti che improvvisamente si spianano nel sorriso, il movimento diventa più fluido, più spontaneo. Ballano. Si prendono in giro i dottori e le regole, almeno una volta, e tutti fra tutti diventano quello che avevano dimenticato: umanità.

Sorridevano… dopo. Scherzavano… dopo. Giocavano dopo…

Il gioco della palla che avvicina grandi e piccoli. Ho visto morbide creature trovare una gioia dimenticata, una gioia rotta dalle decisioni dei grandi e ricomposta in quel momento magico.

Poi il rinfresco con gli uomini che servivano i loro dolci arabi e le nostre pizzette romane. Era come stare ad uno dei loro matrimoni dove tutti mangiano ed offrono il cibo a consolidamento dell’amicizia tra tribù diverse. Che onore!

I bambini ieri hanno vinto. La loro sofferenza ci ha conquistato e ci ha insegnato quanto può essere dolce una vita semplice.

Il loro sorriso ha riempito il nostro cuore. Ieri è accaduto il miracolo dell’amore che non conosce confine e diversità. Ieri il gioco ed il sorriso hanno vinto il male. Fermiamoci. Riflettiamoci.

Riprendiamo a vivere l’unica vita che ci resta creando amore. 

 

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