La legge sulle cure palliative è completamente disattesa

MARINO – «La legge sulle cure palliative è completamente disattesa, ne resta solo lo spirito. Il resto, quel poco che era stato previsto, è rimasto sulla carta – così Ignazio Marino, presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, commenta il rapporto Simg -. La copertura finanziaria era risibile per la rete delle cure palliative sul territorio: il finanziamento per i prossimi anni è zero ed è di un milione di euro per il 2011, somma con la quale si possono curare solo 350 pazienti, ovvero lo 0,05% dei malati terminali in Italia. Consideriamo che in un Paese come la Germania le cure palliative domiciliari ricevono 240 milioni di euro annui, 240 volte quelli stanziati in Italia». Secondo Marino, il ministro della Salute Ferruccio Fazio «si è fermato alla promessa di un tavolo tecnico per definire i percorsi formativi sulla terapia del dolore: davvero poca cosa rispetto alle attese che la legge sulle cure palliative ha prodotto in milioni di malati cronici e terminali. Inoltre il documento sulle linee guida è bloccato al ministero delle Finanze, i requisiti minimi e le modalità organizzative per l’accreditamento degli hospice sono fermi alla fase di elaborazione della proposta e ancora non si è deciso come assegnare i pochi denari disponibili per i progetti formativi. A sei mesi dall’entrata in vigore della legge 38 – conclude il presidente della Commissione parlamentare d’inchiesta – non soffrire non è ancora un diritto per milioni di pazienti cronici. Duecentocinquantamila sono ogni anno i nuovi malati terminali. Purtroppo da questo governo arrivano solo parole di carta».

 

Redazione online
26 novembre 2010

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