Test sangue svela se metastasi sono aggressive

ROMA – Basta una semplice analisi del sangue per scoprire la presenza delle cellule tumorali metastatiche circolanti nel sangue e valutare l’andamento del cancro. I test, effettuati al Policlinico Umberto I pongono l’universita’ La Sapienza di Roma come centro d’avanguardia per lo studio di alcuni tumori solidi quali i tumori mammari, al colon, e alla prostata.    ”Grazie ad un nuovo macchinario, denominato CellSearch VERIDEX – spiegano i direttori delle oncologie del Policlinico Umberto I Luigi Frati e Enrico Cortesi – siamo in grado di contare il numero di cellule tumorali metastatiche circolanti nel sangue e di effettuare una prognosi sull’evoluzione dell’andamento della malattia in tempi molto piu’ veloci rispetto alla diagnostica standard cioe’ Pet e Tac”. ”Per l’esame – aggiunge Paola Gazzaniga responsabile del progetto Cellule Tumorali Circolanti – basta un banale prelievo di sangue”. Il metodo e’ stato validato dal premio Niobel Xur Hausen che ha messo a punto le analisi per eseguire l’esame con il macchinario progettato negli Usa. In America l’Fda ha gia’ approvato da tempo l’utilizzo dello strumento per valutare la prognosi del cancro alla mammella, al colon e alla prostata in caso di metastasi. ”Attualmente – dice Frati – al test, che e’ attivo da giugno, hanno accesso solo i pazienti ricoverati presso l’ospedale romano. Il macchinario e’ uno solo e abbiamo necessita’ di avere i risultati in tempi strettissimi in modo da programmare la terapia piu’ appropriata il prima possibile”.  L’obiettivo pero’ e’ di consentire l’accesso anche ai malati esterni. ”Stiamo firmando l’intesa – continua – con la Regione Lazio sulla sanita’. La Commissione tecnica ha gia’ concluso i lavori. Abbiamo gia’ l’unita’ di laboratorio funzionale di oncologia molecolare e cellulare e questa va inserita negli allegati del protocollo d’intesa affinche’ al nuovo test possano accedere tutti”. Ma le novita’ sullo studio dei tumori non finiscono qui.  ”Oltre al nuovo macchinario in grado di refertare l’aggressivita’ del tumore – continua Gazzaniga – stiamo portando avanti un altro test per lo studio dei tumori metastatici che pero’ e’ ancora in fase sperimentale”. Il punto di partenza e’ sempre l’esame del sangue. Questa volta pero’ le cellule maligne rilevate vengono studiate per valutare a quali farmaci antitumorali siano sensibili ed analizzare l’eventuale presenza di cellule staminali, indice dell’aggressivita’ della malattia. ”L’obiettivo – afferma Gazzaniga – e’ somministrare farmaci mirati in modo curare o per lo meno bloccare la progressione della malattia”. La sperimentazione, partita due anni e mezzo fa, ha coinvolto circa 300 pazienti e ”per il momento – conclude Cortesi – la percezione sui risultati ottenuti e’ molto positiva” (di Antonella Villani)

 

 

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