Vaccino per tumore al collo dell’utero. Pediatri, Italia prima nella UE

ROMA – L’Italia sara’ il primo Paese europeo a realizzare una strategia pubblica di vaccinazione contro il papillomavirus. La vaccinazione verra’ offerta gratuitamente a tutte le ragazze che hanno compiuto gli 11 anni, con lo scopo di proteggere la popolazione femminile dall’infezione da papillomavirus che causa la maggior parte dei tumori maligni del collo dell’utero. "I pediatri – afferma il Prof. Pasquale Di Pietro, Presidente della Societa’ Italiana di Pediatria – condividono la grande opportunita’ di prevenzione offerta dalla disponibilita’ di un vaccino efficace e sicuro contro l’infezione da papillomavirus e saranno i protagonisti di questa strategia preventiva, con un modello ed una larga rete di intese che potra’ essere replicata in altri settori della promozione della salute".
"La maggior parte delle ragazze tra gli 11 e i 12 anni – prosegue Di Pietro – sono assistite proprio dal pediatra di famiglia e l’opinione ed il consiglio del pediatra sono di gran lunga i fattori piu’ forti nel favorire l’adesione delle famiglie alla vaccinazione nel bambino: almeno l’80[%] dei genitori chiede infatti consiglio al pediatra prima di effettuare una vaccinazione ai propri figli. Cio’ fa del pediatra la figura di riferimento principale nella strategia per la prevenzione dell’infezione da papillomavirus e del cancro del collo dell’utero. che non si esaurisce nel semplice atto vaccinale, ma deve essere necessariamente intrapresa ben prima della potenziale esposizione all’infezione (che avviene attraverso i rapporti sessuali), informando adeguatamente le famiglie".
"La prevenzione dell’infezione da papillomavirus ? aggiunge il Prof. Alberto Ugazio, Coordinatore della Commissione Vaccini della Societa’ Italiana di Pediatria – e’ per il momento limitata al solo sesso femminile e ad una fascia di eta’ definita che potrebbe essere modificata anche in funzione dell’anticipo dell’eta’ dello sviluppo puberale. Non e’ ancora noto quale sara’ la cadenza dei richiami vaccinali necessari per mantenere la protezione nel tempo. I pediatri si impegnano a prender parte attiva alla valutazione e all’elaborazione di nuove, ulteriori strategie preventive, alla luce delle piu’ aggiornate informazioni scientifiche sull’efficacia della vaccinazione che potrebbero permettere l’estensione della vaccinazione alle ragazze di altri gruppi di eta’ ed ai maschi".

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