MILANO – Si e’ conclusa con risultati incoraggianti la prima sperimentazione clinica di un vaccino terapeutico per i tumori del colon retto eseguita all’Istituto dei Tumori di Milano (INT) dal gruppo di ricerca diretto da Ermanno Leo. Ne ha parlato oggi a Milano lo stesso chirurgo all’VII Simposio Internazionale sulla Chirurgia Conservativa. Il vaccino e’ basato sull’individuazione di una proteina, chiamata ‘survivina’, abbondantemente presente nelle cellule dei carcinomi colo-rettali, ma non nelle cellule sane. Questa proteina permette alle cellule tumorali di sopravvivere e proliferare, cosa che e’ stata documentata da un precedente studio dei ricercatori milanesi. ”Ma e’ stato successivamente dimostrato, prima in vitro, e ora su 14 pazienti – ha detto Leo – che il sistema immunitario dei pazienti e i suoi globuli bianchi possono riconoscere e distruggere questa proteina, aprendo la strada alla distruzione delle cellule tumorali”. In particolare, questa prima sperimentazione clinica del vaccino anti-survivina ha dato 10 risultati positivi sui 14 casi trattati. Col prossimo anno – ha detto Leo – partira’ una seconda sperimentazione su un numero piu’ ampio (almeno un centinaio) di pazienti. Nel corso del simposio sono state illustrate le tecniche della chirurgia conservativa per i tumori del colon retto. Leo ha spiegato che dei 45 mila casi che si verificano in Italia ogni anno, il 10[[%]] (circa 4.500) sono posizionati nella parte bassa dell’ intestino. E sono tutti casi per i quali finora e’ stata usata una chirurgia demolitiva dello sfintere anale, con gravi conseguenze anche sociali per i pazienti ‘condannati’ al famigerato ‘sacchetto’. Con le nuove tecniche, invece, almeno l’80[[%]] di questi pazienti (quindi 3.000 ogni anno in Italia) potrebbero beneficiare di una chirurgia conservativa.
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