Tumori: aumentano al sud come al nord, ma si guarisce di più

ROMA – Anche quest’anno il 7 Rapporto Osservasalute conferma un trend gia’ delineato negli anni precedenti: il rischio oncologico del Sud, storicamente piu’ basso, si sta avvicinando a quello del Nord. Mentre i tassi di incidenza di tumore nelle donne sono stimati in aumento in tutte le regioni, con una crescita piu’ accentuata in alcune regioni del Sud come Basilicata, Campania e Sardegna, per gli uomini si nota invece, nell’ultimo decennio, una riduzione di incidenza nel Nord e nel Centro (la diminuzione maggiore in Veneto e Friuli Venezia Giulia) contrastato da un aumento in alcune regioni del Sud, principalmente Basilicata e Campania. I dati di mortalita’ per tutti i tumori sono in costante riduzione negli ultimi anni sia per gli uomini che per le donne nelle regioni del Nord e del centro, mentre sono solo in lieve calo nel Sud. Un dato questo che riflette sia gli andamenti dell’incidenza che gli avanzamenti diagnostici e terapeutici raggiunti. Cio’ comporta pero’ che il numero di casi prevalenti per tumore (ossia il numero di persone che hanno un cancro in un dato momento), sia in crescita. I casi prevalenti sono quasi quadruplicati passando da circa 524mila (persone con tumore) nel 1979 a circa 1,8 milioni nel 2009: una mole di pazienti che contribuiscono all’aumento della domanda sanitaria e per i quali sono necessari specifici programmi di assistenza. I dati sono stati elargiti nel corso della presentazione del Rapporto Osservasalute 2009, un’approfondita analisi dello stato di salute della popolazione e della qualita’ dell’assistenza sanitaria nelle diverse Regioni, pubblicato dall’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane che ha sede presso l’Universita’ Cattolica di Roma coordinato dal professor Walter Ricciardi, direttore dell’Istituto di Igiene della Facolta’ di medicina e Chirurgia.

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