Tumori: ferma da anni sopravvivenza bimbi, stimolare ricerca su farmaci ad hoc

ORLANDO – ”Nonostante i tassi di sopravvivenza dei bimbi colpiti da tumore siano migliorati molto negli anni ’90, ora sono di nuovo stagnanti. Uno stop legato al fatto che le neoplasie pediatriche sono relativamente rare, e le barriere alla ricerca di nuovi farmaci mirati per curare i piccoli pazienti sono molte”. Lo spiega Julie R. Park del Seattle Children’s Hospital, sollecitando dal meeting dell’Asco (American Society of Clinical Oncology) nuovi sforzi per mettere a punto medicinali mirati, e dare uno scossone a questo settore. A mettere i bastoni fra le ruote dei ricercatori impegnati nella lotta ai tumori pediatrici, secondo la Park, ”il fatto che le formulazioni per adulti non sono appropriate per i piccoli pazienti. I dati di tossicita’ per i grandi non sono utili per i bambini, esistono problematiche per lo sviluppo di medicinali ad hoc e, inoltre, i trial clinici pediatrici devono avere la prospettiva di benefici diretti”. Dal momento che questi tumori sono relativamente rari, occorre spesso realizzare studi multicentrici per avere una mole di dati significativa. La buona notizia e’ che sono stati sviluppati nuovi approcci per identificare alterazioni molecolari tipiche dei tumori dei bambini, elementi utili a selezionare agenti terapeutici mirati. ”Esistono centinaia di farmaci in sviluppo per gli adulti – riflette la studiosa – ma ora dobbiamo concentrarci anche sulle malattie che colpiscono i piccoli”. E la chiave del successo, per la ricerca, e’ quella di mantenere aperto un dialogo a livello internazionale fra gli specialisti che si occupano di questo settore. Perche’ lavorando insieme – assicura – si puo’ davvero stimolare la ricerca di nuove cure efficaci per i bimbi malati di cancro”. (inviato M.Lopes)

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