Tumori: House Hospital, in Campania 1 malato su 10 vive solo in casa

ROMA – Il 10[%] dei pazienti oncologici vive solo ed il 13[%], negli ultimi tre mesi di vita, non ha avuto nessun familiare accanto. Poco piu’ del 38[%] vive invece con un unico familiare, di solito il coniuge anziano e nel 19[%] dei casi la presenza della patologia terminale ha portato il familiare a trasferire il proprio domicilio a casa del parente malato per non lasciarlo solo.
Sono i dati raccolti dall’Help Call Center dell’Associazione House Hospital onlus di Napoli.    La fase terminale della vita dei pazienti oncologici mette in crisi le relazioni sociali ed economiche del malato e dei suoi cari. I risultati evidenziano che il 45[%] dei familiari ha dovuto fare un grosso cambiamento nella propria vita, per poter seguire il congiunto negli ultimi tre mesi di vita.
Nella maggior parte dei casi, il 75[%], il cambiamento ha significato interrompere o modificare in modo sostanziale il proprio lavoro. La stima e’ che in Regione Campania 1.000 persone che lavorano debbano smettere di farlo o ridurre la loro attivita’ per far fronte all’assistenza di un loro caro.
La prevalenza dei malati di cancro inoltre, muore in istituzioni di ricovero o in ospedali generali. La ricerca evidenzia che solo il 30[%] del totale delle persone decedute per cancro (pari a circa 5.000 per anno) muore in casa.
Per far fronte alle esigenze dei pazienti terminali e delle loro famiglie, nella settimana di ferragosto e chiamando il 393.9455990, l’Associazione mettera’ a disposizione gratuitamente il proprio personale medico e volontario. Ma denuncia anche che ”ad oggi – sottolinea il Direttore Generale dell’Associazione Luciano Lepre ? risulta che il 60[%] dei finanziamenti concessi dallo Stato non e’ stato utilizzato dalle Regioni e cio’ verosimilmente spiega il dato preoccupante della mortalita’ presso le Strutture Ospedaliere senza un intervento dedicato alla cura della sofferenza e del dolore”.
La onlus chiede ancora all’Assessore alla Sanita’ della Regione Campania Angelo Montemarano ”una maggiore attenzione, affinche’ gli interventi di supporto economico allo sviluppo della rete delle cure palliative vengano inseriti nei propri bilanci e perche’ non vadano persi i finanziamenti della Legge n.39/99. Gli oltre 10.000 malati in Campania che ogni anno necessitano di cure palliative e le loro famiglie – conclude Lepre – chiedono di adeguare gli interventi ai bisogni reali”.

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