Tumori: scienziato, così diamo un taglio al cancro

PALERMO – Lo scienziato italiano scopritore del fattore di crescita dei vasi del sangue (Vegf), e’ certo: le molecole che bloccano questi interruttori costituiscono una reale arma contro diversi tipi di tumori, tagliando i viveri alle cellule tumorali. E ora che sono state individuate le cellule staminali che ne danno Origine, l’obiettivo sembra ancora piu’ chiaro.
Parlando a Palermo ad una platea di 1.000 oncologi italiani, Napoleone Ferrara, uno dei piu’ prestigiosi studiosi degli Stati Uniti, traccia alcune linee di ricerca che saranno decisive nei prossimi anni nella lotta ai tumori: ”sono trascorsi solo tre anni dall’approvazione del primo farmaco che blocca il nutrimento vascolare al tumore – ha detto – e ora possiamo affermare con forza che non solo le terapie mirate in generale, ma anche le molecole anti-angiogeniche costituiscono una vera e reale arma contro il cancro. Gli inibitori del fattore di
crescita vascolare nei tumori del colon, della mammella, del rene e del polmone rappresentano chiaramente dei successi clinici. E non dimentichiamoci che i farmaci anti-angiogenici sono stati finora approvati per la terapia di tumori ad uno stadio molto avanzato. I dati preclinici d’altra parte prevedono la massima efficacia in fasi piu’ precoci. Certo, la strada e’ ancora lunga e soprattutto dobbiamo imparare davvero molto, ma siamo riusciti a individuare una via che potrebbe darci grandi soddisfazioni, a tutto vantaggio di milioni di pazienti”.
Ferrara e’ un cervello catanese ‘esportato’ negli Stati Uniti alla fine degli anni ’70 e’ considerato uno dei piu’ brillanti scienziati a livello mondiale in campo oncologico. Il fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF) rappresenta forse la piu’ importante scoperta del ricercatore siciliano, che e’ riuscito per primo, nel 1989, a clonare e purificare in laboratorio questa proteina, che ha dimostrato un ruolo determinante nel favorire la crescita del tumore. E da allora si sono identificate nuove strategie terapeutiche che portano Ferrara ad essere ottimista.
Studi promettenti ancora preliminari lasciano pensare che le staminali tumorali sono obiettivi ideali per la loro capacita’ di attirare nuovi vasi del sangue per nutrirsi.
E’ li’ che si puo’ colpire tagliando le vie che portano i viveri. Ferrara in questi 25 anni di attivita’ negli Usa, prima all’universita’ della California e poi all’azienda biotecnologica Genentech, non ha mai abbandonato legami con l’Italia: ”sono numerosi i giovani che vengono per studio e specializzazione, ma sono pochi quelli che hanno fatto strada e che ritornano”.

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