Tumori: USA, al via Congresso ASCO, riflettori su nuove terapie

CHICAGO – Circa trentamila specialisti da tutto il mondo, compresa una significativa presenza italiana, per fare il punto sugli ultimi ‘traguardi’ della ricerca in tema di tumori: riflettori puntati, tra l’altro, sulle cosiddette ‘terapie bersaglio’, la strada considerata tra le piu’ promettenti per sconfiggere il cancro. Si apre con questi numeri e obiettivi il 43/mo Congresso annuale dell’American Society of Clinical Oncology (Asco), il piu’ importante evento scientifico mondiale nel settore oncologico.
Cinque giornate di incontri, comunicazioni e sessioni plenarie – da oggi al 5 giugno a Chicago – durante le quali gli oncologi da tutto il mondo presenteranno gli ultimi risultati in tema di terapie antitumorali. Ed i temi sotto la lente degli esperti sono davvero tanti, a partire dallo studio di nuove molecole per curare i tumori in maniera sempre piu’ ‘mirata’, puntando innanzitutto ad aumentare in modo significativo la sopravvivenza dei pazienti. Tanti gli esperti italiani che saranno presenti all’Asco, dai rappresentanti dell’Associazione italiana di oncologia medica (Aiom) a varie universita’ e istituti italiani che presenteranno propri lavori, tra cui l’Istituto nazionale Tumori di Milano o l’Universita’ Cattolica.
L’interesse degli specialisti e’ innanzitutto per le terapie-bersaglio, ovvero farmaci di nuova generazione che agiscono selettivamente sulle cellule malate risultando piu’ efficaci e meno tossici. Saranno queste, affermano, le armi innovative per combattere i tumori. A fare il punto e’ l’oncologo Pier Franco Conte dell’Universita’ di Modena e Reggio Emilia: ”La terapia contro i tumori sta diventando piu’ efficace e la mortalita’ sta diminuendo.
La svolta sta nel fatto che si sono incominciati a identificare particolari ‘bersagli’ molecolari che sono presenti sulle cellule e che ne determinano il comportamento trasformandole in tumorali: nella forma di cancro al seno piu’ aggressiva, ad esempio, e’ la cosiddetta molecola her2 che innesca il processo, ed e’ dunque lei il ‘bersaglio’ da colpire”. Identificato il ‘nemico’, si mette a punto l’arma, cioe’ il farmaco, in grado di colpirlo in modo mirato: in questo modo la malattia e’ debellata o perlomeno rallentata. Non solo: andando a individuare il bersaglio che caratterizza un tumore, si fa un’analisi ‘personalizzata’ per ogni paziente, arrivando ad una terapia sempre piu’ tagliata sulle specificita’ del malato. Altra arma saranno i vaccini: e’ pronto un vaccino preventivo per il cancro al collo dell’utero e sono in sperimentazione vaccini curativi per il tumore del polmone, della prostata e della mammella.
Un appuntamento di grande rilievo, ma alcuni esperti non nascondono qualche perplessita’: ”Per quanto l’Asco sia certamente il principale congresso mondiale nel settore – ha commentato l’oncologo Carlo Barone dell’Universita’ Cattolica di Roma, istituzione presente all’Asco con tre studi su specifiche terapie – si ravvisano anche una serie di valenze non esclusivamente scientifiche e che possono condizionare la comunita’ scientifica”. Un rischio, conclude lo specialista, comunque da non sottovalutare.

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