Verona ha il centro trapianti di midollo e cellule staminali

Verona inaugura il suo primo centro per il trapianto di midollo osseo e cellule staminali in pazienti pediatrici. Ieri, in un convegno organizzato dall’Abeo, l’associazione bambino emopatico oncologico, svoltosi al Centro culturale Marani dell’ospedale di Borgo Trento, è stata ufficialmente data notizia della nuova attività del reparto di Oncoematologia pediatrica dell’azi a ospedaliera veronese.
«E’ un giorno importante», spiega Pietro Battistoni, presidente di Abeo, «il centro specialistico si completa della possibilità di effettuare trapianti nei bambini affetti da patologie come i tumori del sangue, diven o così un centro di eccellenza, fortemente voluto dall’Abeo e realizzato con la collaborazione della Regione, della Ulss e del centro regionale trapianti».
I piccoli pazienti in cura non dovranno più lasciare Verona per essere sottoposti al trapianto, con beneficio per la loro situazione emotiva ed anche per i genitori, che fino ad oggi erano costretti ad assentarsi dal lavoro, per seguire le terapie dei figli, con conseguenti danni economici, oltre che psicologici.
«Abbiamo già effettuato tre trapianti», racconta Simone Cesaro, primario del reparto di Oncoematologia pediatrica, arrivato da Padova per dedicarsi al nuovo centro, «due su pazienti con tumori ad organi solidi ed un trapianto allogenico, ovvero da donatore compatibile per intero, in questo caso il fratello, in un paziente affetto da leucemia recidivata, che ora si sta riprendendo bene. Il fatto di poter rimanere in un ambiente familiare è essenziale per i pazienti pediatrici».
Attualmente il reparto, che si occupa di curare i piccoli pazienti oncologici da oltre 20 anni, consta di una sala per trapianti, otto posti letto e quattro posti di day hospital, ma progetta di ampliare la propria struttura nel prossimo futuro. Nel 2010 sono stati trattati 31 bambini affetti da tumore, un incremento rispetto ai 20 dell’anno precedente, di cui il 60 per cento presentava leucemie o linfomi, ed oltre 100 pazienti con patologie non maligne, come talassemia o l’emofilia.
L’Abeo segue i piccoli pazienti sia con sostegno psicologico, sia con educatrici, che possano farli vivere in un contesto di normalità, nonostante l’ospedalizzazione prolungata, le terapie oncologiche durano infatti per almeno cinque anni, sia con un aiuto economico alle famiglie più in difficoltà.
L’aver intrapreso l’attività di trapianto di cellule staminali emopoietiche accresce il valore dell’intera struttura sanitaria veronese, come ricorda il direttore dell’Azienda ospedaliera universitaria integrata Sandro Caffi.
«La città tutta ringrazia l’Abeo per il fondamentale lavoro che svolge», precisa il sindaco Tosi, «così come tutte le altre associazioni di volontariato. Una formidabile rete solidale formata da persone che spesso hanno vissuto sulla loro pelle la sofferenza prima di impegnarsi per alleviare quella altrui».
E l’impegno del Veneto nel volontariato è ricordato anche dall’assessore regionale alla Sanità Luca Coletto, che conclude: «Nonostante la congiuntura negativa la Regione garantisce il mantenimento di un servizio sanitario di alto livello. Siamo contrari ai tagli orizzontali, ma favorevoli ad una riorganizzazione delle risorse». (Elisa Innocenti)

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